Carteggi di Psicologia

Personaggi che hanno fatto la storia della Psicologia: Mary Whiton Calkins

Mary Whiton Calkins (1863-1930) non è tra i personaggi più noti al grande pubblico, tra gli psicologi italiani è ad oggi quasi sconosciuta, eppure è stata uno degli psicologi più importanti degli Stati Uniti agli inizi del ‘900.

Laureata in filosofia nel 1882 presso lo Smith College, un college per sole donne, nel 1888, dopo un periodo di studi in Europa, inizia a lavorare come docente di filosofia al Wellesley College, un’università femminile nello stato del Massachusetts. Nello stesso periodo, allo Wellesley College veniva aperta la disciplina di Psicologia Sperimentale, definita la nuova psicologia, di stampo empirico, in contrasto con quella che era la “vecchia psicologia” maggiormente speculativa. Data la carenza di docenti le viene proposto un insegnamento nella nuova disciplina. Tale richiesta la portò a voler conseguire un dottorato di ricerca in psicologia.

La Calkins porta avanti i propri studi in un momento di forte fermento per la psicologia, il periodo in cui la disciplina assume rigore metodologico tipico delle scienze, nascono così i primi laboratori di psicologia. Ci si allontana dal pensiero speculativo tipico della filosofia, area di formazione di molti psicologi in quegli anni. Prendevano piede le tre prospettive di ricerca psicologica che hanno caratterizzato la psicologia applicata: la prospettiva strutturalista, quella funzionalista (di cui abbiamo parlato qui) e quella dinamica. Ognuna di queste prospettive è considerata un orientamento, un approccio, un modo di intendere la psicologia, caratterizzata da oggetti e metodi a sé stanti. Ogni prospettiva è di fatto un contenitore puramente descrittivo, all’interno del quale si muovono autori e modelli di ricerca diversificati.

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Precursore della prospettiva funzionalista fu William James, che a quel tempo insegnava all’Università di Harvard, dove nel 1890 aveva fondato uno dei primi laboratori di psicologia degli Stati Uniti. E’ proprio con James che Mary Calkins, in quello stesso anno, decide di approfondire la propria formazione.

Questo passaggio non fu però semplice, perché Harvard non ammetteva le donne tra i suoi studenti, così alla Calkins non fu permesso di iscriversi, ma solo di poter assistere come uditore (diremmo oggi). Conseguì cosi il dottorato di ricerca in psicologia, ma non le fu riconosciuto il titolo, nonostante lo stesso James la considerasse una dei suoi migliori allievi e nonostante le lodi di tutti coloro che hanno lavorato con lei, incluso lo psicologo tedesco-americano Hugo Münsterberg, il fondatore della psicologia applicata al lavoro (ne abbiamo parlato in questo articolo), che la definì la studentessa più capace nel suo laboratorio da quando era arrivato ad Harvard.

Il veto messo da Harvard, non l’ha però frenata nel proseguire il proprio lavoro di docente e ricercatore. Nel 1891 fonda il laboratorio di psicologia sperimentale della Wellesley College (attualmente ancora attivo). Nel 1903 viene indicata come dodicesima in una lista dei 50 psicologi più importanti degli Stati Uniti e nel 1905 diventa la prima presidente donna (quattordicesima in assoluto) dell’American Psychological Association (APA).  Ha pubblicato quattro libri e oltre un centinaio di articoli in psicologia e filosofia. Tra le sue opere più importanti ricordiamo I problemi persistenti della filosofia (1907), Il Sé in psicologia scientifica (1915) e L’uomo buono e il buono (1918).

I suoi studi di dottorato riguardarono la memoria, ma gran parte della sua attività di ricerca l’ha dedicata allo studio del Sé cosciente, fortemente influenzata dal lavoro di James. Lei stessa, nella sua autobiografia scrive: “Per ogni anno in cui vivo, con ogni libro che leggo, con ogni osservazione che avvio o confermo, sono più profondamente convinto che la psicologia debba essere concepita come la scienza del sé o della persona, in relazione al suo  ambiente, fisico e sociale”.

Nei suoi studi cercava di avvicinare la psicologia ai problemi della vita quotidiana. aspetto su cui spingeva anche il comportamentismo ed il suo fondatore John Watson. Proprio nei confronti di Watson e del modello comportamentista si mostrò critica, sottolineando l’importanza del metodo introspettivo nella ricerca in psicologia, metodologia che il comportamentismo aveva apertamente accantonato come non attendibile. La Calkins riteneva l’introspezione stessa un metodo per studiare il comportamento umano, in particolare comportamenti complessi come quello di immaginare, giudicare e ragionare.

Mary Calkins non fu tenace solo nel perseguire i propri successi accademici e i propri diritti di studente, fu un’appassionata attivista politica a favore dei diritti delle donne, partecipò attivamente al movimento delle Suffragette, battendosi per il diritto di voto. La battaglia per il diritto di voto negli Stati Uniti durò decenni e coprì quasi tutto l’arco di vita della Calkins stessa, terminando nel 1920, quando tale diritto fu concesso in tutti gli Stati. Quello che contestava maggiormente era la separazione dei percorsi di formazione, allora distinti per sesso, un aspetto che trovava totalmente illogico. Tanto che, quando il Radcliffe College (Associato ad Harvard), voleva riconoscerle il dottorato di ricerca, lei lo rifiutò, sostenendo che aveva sostenuto tale titolo presso l’Università di Harvard e che dovesse essere ratificato da quell’università e non da altre.

Oggi Mary W. Calkins è considerata uno dei più importanti psicologi americani della prima generazione, nonostante ciò l’Università di Harvard continua a negarle il PhD, anche postmortem. Segno che sui temi dell’inclusione e della diversità c’è ancora tanto da lavorare.

Per approfondire:


https://www.wellesley.edu/psychology/history
https://www.apa.org/about/governance/president/bio-mary-whiton-calkins
https://en.wikipedia.org/wiki/Mary_Whiton_Calkins
https://it.yestherapyhelps.com/mary-whiton-calkins-biography-of-this-psychologist-and-philosopher-14837

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